ZOLPIDEM farmaco per l'insonnia utile anche per altre patologie neurologiche


Lo zolpidem è utile, seppure con effetti transitori, nel trattamento di una grande varietà di disturbi neurologici spesso correlati a disturbi del movimento e disturbi della coscienza. È quanto afferma Martin "Nick" Bomalaski del Dipartimento di Medicina fisica e riabilitazione all'Università del Michigan di Ann Arbor, primo autore di un articolo di revisione appena pubblicato su Jama Neurology. «Il farmaco, un ipnotico appartenente alla famiglia delle imidazopiridine comunemente usato per curare l'insonnia, aumenta l'attività dell'acido gamma-aminobutirrico A (Gaba), il medesimo neurotrasmettitore a effetto inibitorio su cui agiscono le benzodiazepine. Inoltre, data la sua azione selettiva sul sottotipo omega1 del recettore del Gaba, lo zolpidem ha tutte le potenzialità per essere impiegato nel trattamento di una gamma diversificata di patologie neurologiche, compresi i disturbi del movimento e lo stato vegetativo» sottolinea il ricercatore, che assieme ai coautori ha svolto una revisione sistematica di 67 studi in cui il farmaco è stato utilizzato in disturbi neurologici diversi dall'insonnia su un totale di 551 pazienti. Nella loro ricerca Bomalaski e colleghi hanno consultato diversi archivi biomedici, tra cui PubMed, Scopus, Web of Science, Cochrane Library, EMBASE, CENTRAL e clinicaltrials.gov per gli studi inediti. «I dati raccolti mostrano una percentuale di risposta del 18% o superiore per i pazienti con disturbi del movimento come la malattia di Parkinson o la distonia. Viceversa, il tasso di risposta nei disturbi della coscienza è compreso tra il 5 e il 7%» scrivono gli autori, spiegando che il farmaco non solo ha migliorato lo stato minimo cosciente di molti soggetti, ma ha anche permesso ad alcuni di parlare per la prima volta in molti anni. «Tali effetti durano in media da una a quattro ore prima che i pazienti tornino alla condizione di base, ma possono essere prolungati da ulteriori somministrazioni» riprende Bomalaski, ricordando che la sedazione è l'effetto avverso più comune. «Data l'efficacia transitoria ma significativa in una varietà di condizioni neurologiche diverse dall'insonnia, la nostra ipotesi è che zolpidem possa contribuire a ripristinare il corretto equilibrio nei circuiti cerebrali danneggiati» concludono i ricercatori. 

Jama Neurol. 2017. doi: 10.1001/jamaneurol.2017.1133

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